4 Novembre: non c'è nulla da festeggiare

Una brillante idea del Ministro La Russa: propaganda militare nelle scuole
3 novembre 2008 - Comitato Pace e Disarmo

Qualche mese fa al ministro La Russa è venuta una brillante idea: per reclutare giovani alle armi, perché non tornare alla commemorazione del 4 novembre? Queste le parole del ministro: "il 4 novembre deve essere una grande giornata di identità nazionale, ma anche di musica, di bande militari e di cantanti capaci di attrarre le nuove generazioni, selezionati in base alla loro compatibilità con i valori che promanano dalle forze armate". Ma una giornata non basta. La Russa ha pensato, in collaborazione con la ministra dell'istruzione Gelmini, ad un programma congiunto per le scuole con ufficiali che vadano a fare lezioni di storia illustrando agli studenti gioie, stipendi e fortune della vita militare. Il tutto doveva avvenire proprio il 4 novembre. Negli ultimi giorni però è cambiato qualcosa: gli studenti in tutta Italia hanno messo su un grandioso movimento in difesa della scuola pubblica ed il ministro La Russa ha dovuto annullare i suoi progetti.

Nel condannare comunque la proposta del ministro, la riteniamo un ennesimo tentativo di diffusione di una cultura della violenza, ancor più grave perché esercitato nel principale luogo pubblico di formazione del cittadino, ci permettiamo di suggerire agli studenti alcune domande da porre ai militari che si improvviseranno insegnanti qualora tornassero in futuro nelle loro scuole:

  • Sapete che la I Guerra Mondiale fu uno spaventoso massacro ("Un'inutile strage" la definì Benedetto XV) che poteva essere evitato intavolando trattative?
  • Sapete che, durante la guerra, in città scarseggiavano in continuazione i viveri e in campagna, dove già si viveva in una miseria profonda, la situazione fu aggravata dalla partenza per il fronte degli uomini che costituivano le braccia necessarie alla coltivazione?
  • Sapete che la guerra fu a tal punto invisa e mal sopportata dalle truppe italiane che il 6% di esse fu denunciato ai tribunali militari?
  • Sapete che le condanne comminate dai tribunali furono più di 170.000 e la maggior parte di esse fu per diserzione?
  • Sapete che il secondo reato per importanza fu l'indisciplina e che ci furono procedimenti contro ufficiali denunziati dai propri sottoposti per violenze e abusi di potere?
  • Sapete che veniva utilizzata come strumento di "giustizia" penale la decimazione e l'esecuzione sommaria dei soldati?

E' tempo di smascherare l'attuale tragica mistificazione secondo la quale i soldati sono operatori di pace e le costosissime armi strumenti necessari alla sicurezza. La pace non è garantita dalla potenza bellica che un popolo riesce ad esprimere, ma da una politica di giustizia e di uguaglianza.

A quei giovani, soprattutto meridionali, che guardano alla carriera militare per uscire dalla disoccupazione, ricordiamo che gli eserciti sono la negazione della pace, perché nati per fare la guerra e che i soldati sono mandati a difendere interessi di pochi privilegiati a prezzo della propria vita e di quella di moltitudini di civili innocenti.

Solo la nonviolenza potrà costruire quella sicurezza che desideriamo!

Napoli, novembre 2008.

 

A cura del Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio della Campania (www.pacedisarmo.org)

I nostri prossimi appuntamenti:

6 Novembre    Sede di Mani Tese, Piazza Cavour, Riunione Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione

9 Novembre    Due turni: 10:30 - 14:30 Castel Sant'Elmo Visita Guidata in chiave antimilitare

12 Novembre  Ore 17:30 libreria Mondatori, via Benedetto Croce Presentazione del libro "Napoli chiama Vicenza"

15 Novembre  Banchetto informativo sul libro "Napoli Chiama Vicenza" alla Sanità, ex chiesa dei Vincenziani

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