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No ad Africom

Le cittadine e i cittadini di Napoli e Vicenza sono sbalorditi dall'annuncio che Africom, il comando militare Usa verrà trasferito in Italia
6 dicembre 2008 - Angelica Romano
Fonte: Comitato pace - 05 dicembre 2008

Siamo sbalorditi davanti alla notizia che un altro comando delle forze armate Usa verrà collocato in Italia: Napoli e Vicenza ospiteranno due componenti di Africom per gli interventi nel continente africano. Il Ministro degli Esterni Frattini ha dovuto confermare quanto noi già avevamo temuto ed annunciato, cioè che il Pentagono trasferirà il comando centrale della nuova struttura militare da Stoccarda a Napoli. Mentre il governo spagnolo, prima scelta del Pentagono, ha rifiutato la proposta di trasferimento del comando a Rota (Cadice), il governo italiano ha detto si per l’ennesima volta.

In un paese martoriato dai tagli finanziari alla scuola, all’università, alla ricerca, alla sanità, al lavoro e di conseguenza alle possibilità di sviluppo, si continua ad investire soldi pubblici per la politica di guerra.

Napoli è invasa dalle basi militari Usa e Nato: sempre più militarizzata ha perso la sua vocazione di apertura al Mediterraneo per divenire la prima linea della guerra globale. Questo trasferimento produrrà un ampliamento di basi ed istallazioni già esistenti (Capodichino: Base US Navy - Comando U.S. Naval Forces  Europe - Comando U.S. Sixth Fleet; Camaldoli: Antenna di due radio della Marina USA; Bagnoli: Allied Joint Force Command Naples - Comando NRF; Nisida: Allied Maritime Component Command Naples, Agnano: U.S. Naval Support Activity; Ischia Antenna di telecomunicazioni USA con copertura NATO; Giugliano - Comando Statcom, Licola Antenna di telecomunicazioni USA; Carinaro Base NATO; Grazzanise Base aeronautica USA; Mondragone Centro di Comando USA e NATO, sotterraneo antiatomico dove verrebbero spostati i comandi USA e NATO in caso di guerra; Montevergine Stazione di comunicazioni USA…)

Vicenza ospiterà nuove basi divenendo così il più grande sito dell’esercito Usa in Europa, nonostante la popolazione abbia detto NO a nuovi insediamenti. La volontà dei cittadini si è chiaramente espressa anche attraverso una consultazione popolare: il 95% dei partecipanti ha detto No alla nuova base militare Usa presso l’aeroporto Dal Molin e si all’uso civile dell’area. La loro battaglia è annullata ancor una volta dalle scelte di un governo totalmente dipendente dagli Stati Uniti e dai signori della guerra.

Davanti ad un’Africa, infine, già così affamata, martoriata, impoverita noi ci prepariamo a sostenere nuove guerre per saccheggiare ciò che anni di colonialismo hanno lasciato.

 Ancora una volta diciamo No a nuove basi per la guerra.

Comitato pace, disarmo e smilitarizzazione della Campania, Tavolo della consultazione “SIamo Vicenza”, Presidio permanente No dal Molin

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