VICENZA

Si chiama AfriCom la nuova servitù militare

11 dicembre 2008 - Manlio Dinucci
Fonte: Il Manifesto

Martedì - nello stesso giorno in cui è arrivato a Roma il generale David Petraeus, capo del Comando centrale che conduce la guerra in Afghanistan - è giunto a Vicenza il gen. William Ward, capo dell'appena costituito Comando Africa (AfriCom), per presenziare, alla caserma Ederle, alla «cerimonia di trasformazione» della Forza tattica statunitense nel Sud Europa (Setaf). Essa diviene la prima componente dello U.S. Army Africa (Esercito Usa per l'Africa), dipendente dall'AfriCom. Opererà quindi da Vicenza un nuovo comando militare, denominato «Setaf/U.S. Army Africa», il cui compito sarà quello di pianificare e condurre le operazioni in Africa, ma che resterà disponibile anche per quelle Nato.
La Squadra di combattimento 173a brigata aviotrasportata, di stanza a Vicenza, resterà sotto il Comando europeo degli Stati uniti. La dislocazione a Vicenza del comando delle forze terrestri AfriCom comporta un potenziamento della presenza militare statunitense. Il nuovo comando certamente userà, per le operazioni in Africa, la 173a brigata aviotrasportata. Poiché essa è una «unità modulare», formata da sei battaglioni, potrà incorporare altri reparti per tali operazioni. Crescerà quindi la necessità di raddoppiare la base Usa di Vicenza, da cui oggi partono truppe per l'Afghanistan e l'Iraq. Aumenterà di conseguenza la militarizzazione del territorio.
Lo stesso avverrà a Napoli, dove viene dislocato il comando delle forze navali AfriCom. Poiché le navi da guerra usate per le operazioni in Africa vengono fornite dal comando delle forze navali Usa in Europa, il cui quartier generale è a Napoli, ciò comporta un potenziamento anche di questo comando. Lo dimostra il fatto che l'ammiraglio Mark Fitzgerald ? comandante delle forze navali Usa in Europa e, allo stesso tempo, comandante della forza congiunta alleata ? è stato nominato anche comandante della componente navale dell'AfriCom. Ciò provocherà una ulteriore militarizzazione del territorio.
Contrariamente a quanto affermato dal ministro degli esteri Franco Frattini, il col. Marcus De Oliveira, capo del personale Setaf, ha comunicato che la presenza dei due nuovi comandi comporterà aumenti di personale militare: quello Setaf di Vicenza salirà a circa 300, mentre quello delle forze navali a Napoli, già «allargato per includere la componente AfriCom», sarà portato a circa 650 unità. Il ruolo dei due nuovi comandi però deve essere valutato non tanto in base al numero di «addetti», ma alla consistenza delle forze che essi possono mobilitare.
È inoltre prevedibile che l'appena costituito Corpo dei marines per l'Africa, il cui comando è attualmente a Boeblingen in Germania, opererà da Napoli. Anche la 17a forza aerea, messa a disposizione dell'AfriCom, opererà non dalla base tedesca di Ramstein, ma soprattutto da Aviano, Sigonella e altre basi in Italia. Supporteranno l'AfriCom anche la base di Camp Darby, che fornirà i materiali per le operazioni, e quella di Sigonella, da cui già opera una forza speciale per missioni segrete in Africa. Le unità AfriCom, durante le missioni, saranno collegate ai comandi tramite la rete di comunicazioni e intelligence di Sigonella, che verrà potenziata con l'installazione a Niscemi di una stazione terrestre del Muos, il sistema di telecomunicazioni di nuova generazione.
La dislocazione in Italia dei due comandi AfriCom comporterà quindi una ulteriore militarizzazione del nostro territorio, non solo nelle zone in cui si trovano. Mentre il ministro Frattini, con tono tranquillizzante, assicura che «non ci saranno truppe da combattimento, ma componenti civili».

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