Esplosione al largo del terminal

Porto, bomba brillata. Necco: «Una volta ripescarono un’atomica»

27 marzo 2008 - Luca Marconi

NAPOLI – La bomba rinvenuta martedì mattina nelle acque del porto di Napoli a 70 metri dal terminal dei traghetti per le isole, è stata fatta brillare in mare poco dopo mezzogiorno di ieri. I sommozzatori della Marina, giunti da Taranto all’alba, l’hanno trascinata al largo per due miglia, per poi farla esplodere. Il traffico del porto ha quindi ripreso il suo corso. Non è la prima volta che anche in mare si rinvengono ordigni bellici inesplosi. Testimonianze e leggende si sprecano. L’ultima volta, due anni fa, è accaduto al largo di Portici. In piena Guerra Fredda, invece, addirittura sarebbe caduta in mare da una portaerei Usa una bomba «a testata atomica» secondo il giornalista Luigi Necco, testimone dell’episodio nel 1973: «Era l’autunno dopo l’epidemia di colera – ricorda Necco –. Navigavo in motoscafo coi carabinieri per raggiungere certi filari di cazze da distruggere a Pozzuoli, quando, complice una nebbia fittissima, ci imbattemmo in sommozzatori americani in acqua, ritrovandoci sotto una portaerei. Il maresciallo dell’Arma Cozzolino gli chiese cosa stessero cercando. "Ci è caduto qualcosa", risposero, senza aggiungere altro. Più tardi, a terra, scoprii che un aereo mal sistemato sulla piattaforma-ascensore aveva perso un ordigno atomico, caduto in mare. A quel tempo frequentavo la Nato, le mie fonti erano certe. La notizia fu pubblicata solo dal "Giorno". Non seguì nessuna smentita. Poco dopo, il parlamento modificò il regolamento dei movimenti della flotta di Napoli». Necco ricorda anche «inseguimenti» clandestini tra sottomarini russi ed americani tra Capri e la Sardegna, «filmati in volo per la Rai». Nel 1968, invece, fece scandalo l’incidente al sottomarino nucleare Usa «Scorpion», allontanato in avaria dal porto di Napoli. Ma ancora oggi i sottomarini Usa a pro-pulsione atomica persino in avaria possono navigare nel Golfo, anzi i soccorsi possono appoggiarsi al molo San Vincenzo, secondo quanto ha riferito alla Camera nell’aprile scorso il sottosegretario alla Difesa Forcieri rispondendo ad un’interrogazione del parlamentare napoletano De Cristofaro.

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