Napoli

In corteo contro Trident Juncture

La gigantesca esercitazione militare Nato andrà avanti fino al 6 novembre. Nel capoluogo campano è insediato uno dei due comandi
25 ottobre 2015 - Adriana Pollice
Fonte: Il Manifesto

Circa due mila per­sone ieri pome­rig­gio a Napoli per la mani­fe­sta­zione nazio­nale con­tro l’esercitazione mili­tare Nato Tri­dent Junc­ture 2015: comin­ciata il 3 otto­bre, andrà avanti fino al 6 novem­bre, coin­vol­gendo i ter­ri­tori di Ita­lia, Spa­gna e Por­to­gallo. Il cor­teo è stato pro­mosso dal Comi­tato Pace e Disarmo con Pax Chri­sti, il padre com­bo­niano Alex Zano­telli, Un Ponte Per, i richie­denti asilo dei cen­tri migranti di Napoli e Cam­pa­nia, Acli, Lavo­ra­tori in lotta con­tro la schia­vitù, i Pre­cari Bros, i comi­tati per l’acqua pub­blica e molte altre sigle. Mas­sic­cia la par­te­ci­pa­zione dei movi­menti par­te­no­pei.
Tri­dent Junc­ture è stata defi­nita dallo U.S. Army Europe «la più grande eser­ci­ta­zione Nato dalla caduta del Muro di Ber­lino»: par­te­ci­pano oltre 230 unità ter­re­stri, aeree e navali e forze per le ope­ra­zioni spe­ciali di 28 paesi alleati e 7 part­ner, con 36 mila uomini, oltre 60 navi e 200 aerei da guerra, per testare armi e stra­te­gie di inter­vento in ogni parte del mondo. Coin­volte anche orga­niz­za­zioni e agen­zie inter­na­zio­nali (come la Croce Rossa e la Usaid), Ong che lavo­rano con i governi e indu­stria delle armi.

I comi­tati No Tri­dent si riu­ni­scono oggi a Napoli, dove è inse­diato uno dei due comandi dell’esercitazione (l’altro è la sede Nato olan­dese di Bruns­sum), per dire no alle «inge­renze delle potenze impe­ria­li­ste in altri paesi, alla mili­ta­riz­za­zione dei ter­ri­tori, alle ser­vitù mili­tari e alla deva­sta­zione ambien­tale, alle cam­pa­gne raz­zi­ste e xeno­fobe» e per il diritto d’asilo per tutti i pro­fu­ghi, la libera cir­co­la­zione per i migranti, il taglio delle spese militari.

«Gra­zie alle lotte dei movi­menti paci­fi­sti — rac­con­tava ieri padre Alex Zano­telli — in Ita­lia vige la legge 185: lo stato ogni anno deve pub­bli­care una rela­zione in cui det­ta­glia a chi vende armi, quali ban­che sono coin­volte nel pro­cesso e non può espor­tare a paesi in guerra o che vio­lano i diritti umani. Pra­ti­ca­mente una legge siste­ma­ti­ca­mente disat­tesa». Zano­telli punta anche il dito con­tro gli effetti sull’ambiente: «Il Pen­ta­gono è il più grande con­su­ma­tore di petro­lio al mondo. I radar mili­tari instal­lati al Lago Patria ema­nano onde dan­nose per la salute sul ter­ri­to­rio di Giu­gliano, in piena Terra dei fuo­chi, mar­to­riato dai rifiuti tom­bati ille­gal­mente, aggiun­gendo danno su danno». E’ lo stesso tasto su chi bat­tono i No Muos arri­vati dalla Sici­lia; dal nord ci sono i No Dal Molin.

Nella capi­tale del Mez­zo­giorno rovi­nata dalla crisi eco­no­mica e dai tagli, il cor­teo pro­te­sta anche per le spese mili­tari: «Nel mondo l’anno scorso sono stati spesi 1miliardi.776milioni di dol­lari in arma­menti — pro­se­gue Zano­telli -. L’Italia nel 2014 ha stan­ziato 29miliardi di euro a fronte di 2,35miliardi di tagli alla sanità, più quelli al wel­fare e all’istruzione».
Il cor­teo attra­versa la città, meta finale piazza del Ple­bi­scito, per con­se­gnare un docu­mento al pre­fetto. In testa al cor­teo un’enorme chiave con la scritta «chiu­diamo le basi». Nel mezzo i rifu­giati e i richie­denti asilo dell’Usb con lo stri­scione «basta spe­cu­lare sui migranti». A ini­zio gior­nata un pic­colo scon­tro tra siriani pro e con­tro Assad, ma lo scre­zio dura un attimo. Al cen­tro del ser­pen­tone un’enorme ban­diera pale­sti­nese esi­bita in oriz­zon­tale dalla nume­ro­sis­sima comu­nità pre­sente in città da molti anni.

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