Ucraina, Napoli in piazza contro la guerra: una bandiera di 30 metri per la pace

"Nato, Putin: assassini". È il grido che sale su via Toledo. In marcia per la pace e contro la guerra in Ucraina. Sfilano reggendo una bandiera arcobaleno lunga 30 metri da largo Berlinguer alla prefettura. Sono circa 200 tra sindacati, attivisti, cittadini anche ucraini. Dalle sigle di Usb a Potere al popolo.
25 febbraio 2022 - Alessio Gemma

Manifestazioni contro la violenza in tutta la città. Anche davanti allo stadio dove i tifosi hanno mostrato all'esterno lo striscione "No alla guerra". Al santuario di Pompei una veglia di preghiera della comunità ucraina in apprensione per i propri cari rimasti in patria e per le notizie che arrivano in Italia.
"Nato, Putin: assassini". È il grido che sale su via Toledo. In marcia per la pace e contro la guerra in Ucraina. Sfilano reggendo una bandiera arcobaleno lunga 30 metri da largo Berlinguer alla prefettura. Sono circa 200 tra sindacati, attivisti, cittadini anche ucraini. Dalle sigle di Usb a Potere al popolo.
Manifestazioni contro la violenza in tutta la città. Anche davanti allo stadio dove i tifosi hanno mostrato all'esterno lo striscione "No alla guerra". Al santuario di Pompei una veglia di preghiera della comunità ucraina in apprensione per i propri cari rimasti in patria e per le notizie che arrivano in Italia. Napoli in piazza contro la guerra in Ucraina: cartelli e una bandiera di 30 metri per la pace
Su un manifesto in testa al corteo di Napoli è scritto: "Contro le bombe russe. Contro la Nato. Napoli per la pace". Alfonso De Vito, leader dei movimenti in città, urla al megafono: "L'espansionismo della Nato ha creato le premesse di questa guerra. Basta, smilitarizziamo il pianeta". Alex Zanotelli, padre comboniano, lancia l'allarme: "Basta un nulla e parte una guerra nucleare. Siamo alla pazzia su entrambi i fronti: la Russia che ha invaso l'Ucraina, la Nato che ha tirato la corda e non doveva muoversi negli ex paesi del patto di Varsavia. Bisogna sedersi a un tavolo e trovare la soluzione che potrebbe essere la neutralità dell'Ucraina".
In piazza anche Oxana Olyinyk, da 20 anni a Napoli, che racconta in lacrime: " Sto male, è un sentimento che non potete capire finché non vi attaccano in casa. È una violenza dentro. Siamo pochi, siamo deboli. Io ho in Ucraina cugini, nipoti, ragazzi di 18 anni che saranno chiamati alle armi. Una mia amica mi ha chiamato oggi e mi ha detto che sta allestendo la cantina per andare a vivere li, perché dove abita sente già gli spari. Oggi è mancato il pane in Ucraina, domani non sappiamo cosa non ci sarà più " .
Per Gianpiero Laurenzano, coordinatore cittadino di Potere al popolo, "Napoli chiede la pace. E da Napoli si leva una voce contro la Nato perché cessi le sue provocazioni e la sua volontà di espandersi a est. Pensiamo che le guerre vengano scatenate dai potenti ma a pagare le conseguenze sono i popoli. Anche i russi subiranno questo sforzo militare. Così come gli europei che vedono già salire i prezzi delle materie prime. Ci rimettono tutti. Bisogna cessare il fuoco, tornare alla diplomazia, l'unica strada che assicuri e tuteli le ragioni di tutte le parti in causa".
Tra i manifestanti gli ex assessori della giunta de Magistris: Donatella Chiodo, Eleonora De Majo, Giovanni Pagano. In prima fila volti noti di tanti attivisti come Severino Mastrogiacomo e l'ex consigliere comunale Franco Di Mauro. Per domani Cgil, Cisl e Uil si danno appuntamento in largo Berlinguer alle ore 11 per "condannare l'aggressione militare russa" e fare appello all'"Europa che deve agire ispirata dai suoi principi costitutivi a difesa di pace e democrazia". Ljubov, altra donna ucrania, lo dice senza mezzi termini: " L'Unione europea ha fatto troppo poco, solo bla bla bla. A Putin non interessano le sanzioni, lui è ricchissimo " . Oxana avverte disperata: " Oggi siamo noi, ma domani sarà la volta della Polonia o della Romania dove pure c'è la Nato, Putin va fermato".

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