Palestina

Il Comitato Pace e Disarmo condanna la violenta escalation bellica

L’attuale esplosione di violenza e di atti di guerra non aiuta né la giusta causa del popolo palestinese né il processo di dialogo e di riconciliazione tra i due popoli
14 ottobre 2023 - Comitato Pace e Disarmo

Il Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio - Campania condanna la violenta escalation bellica che sta infiammando il vicino Oriente, totalmente contraria a un’idea di rapporti pacifici e nonviolenti fra i popoli.

Seppur condanniamo come ingiustificabile crimine di guerra, in base alle norme del diritto internazionale, il violento attacco di Hamas contro civili israeliani e stranieri, con l’esecrabile furia primitiva sui corpi di donne e bambini, e la cattura di numerosi ostaggi, non possiamo però non ricordare che lo stesso diritto internazionale è stato ripetutamente calpestato anche dallo Stato d’Israele, che per decenni ha portato avanti un’occupazione sempre più asfissiante dei territori, privando il popolo palestinese, ridotto a uno stato di apartheid, di diritti essenziali, fino a minacciarne la stessa sopravvivenza.

Non condividiamo dunque la falsa narrazione politica secondo la quale sarebbe intollerabile il pur grave attacco contro Israele, mentre non ci sarebbe nulla da eccepire su mezzo secolo di arroganti occupazioni illegali di territori, uccisioni, discriminazioni etniche, segregazioni ed ingiustizie contro il popolo palestinese. Lo stato di Israele, infatti, non ha mai accettato vere trattative di pace, non ottempera alle decisioni ONU, non rispetta i trattati internazionali sulle armi, imprigiona senza accusa, bombardando periodicamente Gaza e provocandone, secondo l'ONU, invivibili condizioni igieniche fin dal 2020.
Quanto sia totalizzante l'oppressione sulla popolazione palestinese è manifestamente visibile anche tramite le "soluzioni" dichiarate ed adottate dal Governo israeliano in risposta all’attacco di Hamas: interruzione del servizio elettrico, di quello idrico e dei rifornimenti alimentari, a dimostrazione di come l’occupante abbia un controllo ad azione immediata delle chiavi materiali della vita di oltre due milioni di palestinesi.
Ricordiamo inoltre che l’assedio totale a Gaza di queste ore è proibito dal diritto internazionale umanitario.

Quel che è certo è che l’attuale esplosione di violenza e di atti di guerra non aiuta né la giusta causa del popolo palestinese né il processo di dialogo e di riconciliazione tra i due popoli. L’improvvida provocazione di Hamas ha in questo momento l’effetto di rafforzare la posizione del primo ministro Netanyahu rispetto al suo processo per corruzione e al colpo di Stato giudiziario con cui intende azzerare la Corte Suprema di Israele. E d’altra parte l’invasione programmata della striscia di Gaza ed il conseguente massacro di vittime civili palestinesi che ne potrebbe derivare sembrano utili a bloccare qualsiasi tentativo di pacificazione tra Israele e il mondo islamico.

Facciamo dunque un appello al ripristino della verità evitando tifoserie di parte, nell’indecorosa mistura di cinismo e ignoranza dei fatti della nostra stampa, e suggeriamo la necessità di evitare massacri che porteranno alla fine dei palestinesi, due milioni di persone che oggi stanno disperatamente lasciando Gaza. Riteniamo che l’unica strada possibile sia l’approccio a un dialogo nonviolento che miri alla trasformazione costruttiva di questo e di altri conflitti nel mondo, senza ingerenze di grandi paesi che si muovono unicamente con logiche di imperialismo.
Si ritorni dunque a quanto stabilito ad Oslo: l'unica soluzione è due popoli e due stati.

Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio - Campania
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