Comunicato Stampa sulla morte dei soldati italiani in Afghanistan

Il nostro dolore per l'ultima tragedia, che ha investito l'Italia per l'uccisione di sei soldati italiani, ci conferma nel "ripudio della guerra come mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali".
21 settembre 2009 - Comitato Pace e Disarmo

Il nostro dolore per l'ultima tragedia, che ha investito l'Italia per l'uccisione di sei soldati italiani, ci conferma nel "ripudio della guerra come  mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali", cosi' come il dolore  ed il lutto per la perdita delle vite umane di civili afgani e di militari di ogni nazione.
Rifiutiamo la logica della guerra e siamo preoccupati per l'uso ambiguo e strumentale che si fa della parola pace, cosi' come per l'arrogante  e contraddittoria pretesa di "esportare la democrazia" e di farlo con il fuoco delle armi e dell'occupazione militare.
Quest'ultimo tristissimo evento e la situazione attuale in Afganistan testimoniano anche l'inadeguatezza e l'inefficacia delle scelte belliciste  effettuate, che contravvengono clamorosamente al dettato ed allo spirito della nostra Carta Costituzionale.
Ci addolora inoltre che la difficile realta' sociale ed economica del Sud non offra ai giovani ed alle giovani occasioni di realizzazione lavorativa e di sostegno economico, spingendoli invece verso non-scelte, che mettono gravemente a rischio le loro vite; che l'impegno crescente del nostro Paese in interventi bellici stia trasformando in chiave militarista la nostra cultura e le nostre vite.
Sollecitiamo il ritiro immediato di tutti i soldati dall'Afganistan e dagli altri teatri di guerra.

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